L'idea e le sue caratteristiche:
Si tratta dell'interpretazione musiva di un'icona realizzata a tempera su tavola, risalente al 1260, originaria del Monte Athos (Grecia), ad oggi custodita nel Monastero serbo del Chilandari. Si attribuisce all’arte bizantina l'ideazione dell’icona (dal greco èikon, "immagine"), un tipo di riproduzione sacra dipinta su legno, a volte arricchita con lamine d’oro, argento o altro metallo o decorata con pietre preziose e smalti. Le icone, sono rivolte alla venerazione del fedele e adottano un linguaggio stilizzato, rimasto pressoché immutato nei secoli, con una particolare rigidità e fissità delle immagini.
Piccolo e curioso aneddoto: questa icona l'ho realizzata due volte, la prima durante il corso del secondo anno scolastico (le foto sotto sono relative alla prima esecuzione dell'opera); soddisfatta di come era venuta, l'avrei voluta acquistare, ma per fortuna (piuttosto che per sfortuna), è stata venduta a un visitatore francese durante la mostra estiva della Scuola ... e quindi, l'ho riprodotta nuovamente incastonata in un legno più scuro e più grande.
Il Cristo indossa la tunica rossa che indica la regalità, mentre il mantello blu la sua umanità. Gesù ha un volto incantevole, questo è dovuto al raro equilibrio che si può osservare fra il sorriso accogliente ricco di benevolenza e la fermezza dello sguardo che incutono rispetto e venerazione.
I Bizantini conoscevano bene l'uso delle tinte in un volto; la carnagione qui è molto naturale, vengono messe in risalto le zone centrali del viso (orecchie, naso, guance) più rosse e le tinte neutre (verdi) in ombra.
Qui l'immagine viene dematerializzata attraverso la vibrazione delle tessere. Il taglio di queste perde la regolarità per produrre effetti più vari, irregolari, mossi e vibranti. Ed ecco prendere vita un volto bizantino di morbida immobilità, ma anche di potente carica espressiva, reso con andamenti e scelte cromatiche caratterizzanti il mosaico di stampo bizantino.
L'oro dell'aureola nelle icone - qui decorato con la foglia d'oro - rappresenta la luce pura, il paradiso e separa il mondo sacro dal mondo profano.
Lavorazione diretta su polietilene - 57 x 70 cm
I materiali:
Ho campionato e reperito i materiali per il mosaico, utilizzando esclusivamente materiali naturali per una resa opaca e genuina del volto iconografico, che si identifica con le tinte terrose dei minerali dalle delicate sfumature.
La lavorazione:
Visto che si tratta di un ritratto, ho optato per la lavorazione provvisoria su polietilene, sfruttando la trasparenza e visibilità della traccia degli andamenti sottostanti. Essendo questa la semplificazione del bozzetto, per seguire i colori ho fatto riferimento alla stampa sempre a portata di mano. Ho iniziato il mosaico dalle parti più espressive, distribuendo successivamente la lavorazione in funzione degli andamenti del viso e delle zone di luce e ombra.
Sono passata poi alla lavorazione del mantello e della veste creando i chiaroscuri tra le pieghe e per finire la lavorazione si è concentrata sui capelli seguendone attentamente gli andamenti.
La posa in opera:
Per trasferire il mosaico sul supporto definitivo (preventivamente predisposto per essere appeso alla parete e trattato), ho atteso i tempi di asciugatura, pulito la malta in eccesso sui bordi e delicatamente staccato il nylon dal mosaico. Sul legno ho tracciato e segato via la sagoma del mosaico e ho decorato con la foglia d'oro l'aureola. Per ricavare il supporto e lo spazio dove incastonare il mosaico, ho fissato un pannello rettangolare di legno sul retro spalmando la sagoma a vista con la colla cementizia, idem sul mosaico, facendoli poi aderire perfettamente. Ho messo un peso sopra e lasciato così una notte per ottenere un'ottima presa. Ultime finiture sul bordo della sagoma alla fine.
La mosaicista consiglia:
Considerata la tematica sacra del soggetto rappresentato, esso trova perfetta sintonia sia negli ambienti clericali che negli spazi abitativi.
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